Il bogu, in generale, non è noto per essere un oggetto profumato… dopo un po’ di mesi o, se siete molto attenti nella cura dell’attrezzatura, un anno assumerà quell’odore caratteristico di “eau de bogu” con note di muffa, cane bagnato e sudore rancido. Piacevole.
Spesso la fonte primaria di tale odore sono i kote, dove, vuoi per la zona, vuoi per la difficoltà di areazione, vuoi per i materiali, l'”eau de bogu” si manifesta in tutta la sua pienezza.
Magari siete dei/delle rudi samurai e con l’odore del vostro bogu ci convivete serenamente… magari invece siete degli animi sensibili – soprattutto olfattivamente – e ve la vivete male.
Il nostro secolo ci ha portato alcuni piccoli aiuti, per combattere l’ansia da bogu-gatto morto: bogu ‘antibatterici’, kote ‘lavabili’, guanti sotto-kote, asetori e interni per il men, anti-odoranti da bogu (e non). In questo articolo parleremo dei primi tre.
Bogu “igienici”

Alcuni produttori produco bogu in materiali e con trattamenti che riducono la proliferazione batterica e/o abbattono drasticamente la popolazione batterica sui materiali. Questo ovviamente riduce l’odore sgradevole – provocato appunto dalla proliferazione batterica – e i rischi di problemi alla pelle (spesso causati da focolai di stafilococco aureo).
Ovviamente tutto ciò ha un impatto in materia di ‘costi’. I bogu igienici sono mediamente più costosi, dei fratellini cuciti a macchina con materiali ‘normali’ e senza trattamenti igienici di sorta.
Se siete interessati a questa tipologia di armature, le più note – ma non le uniche – sono le BioCLEAN di Tozando (700 euro circa ad oggi, esclusa spedizione e dogana).
Kote lavabili
Ebbene si esistono i kote lavabili. Fatti in pelle sintetica e materiali sintetici (yamato 130 euro circa escluso trasporto e dogana) o pelle sintetica e cotone ( tozando 140 euro spedizione e dogana esclusi; kyoto budogu 180 euro spedizione inclusa, dogana esclusa), alcuni kote possono essere tranquillamente (si fa per dire) buttati in lavatrice. A patto che li mettiate dentro una federa, che non usiate sbiancati, detersivi o detergete, li laviate a freddo e con il programma delicato. Si, è una rogna. Probabilmente però è assai meglio che un kote che prende vita da sé stesso chiamandovi ‘papà’ o ‘mamma’.
Ci sono poi i kote in clarino sintetico e cotone, lavabili a mano (100 euro circa escusa spedizione da kendo sport)
E ci sono gli Hasegawa, che, per la serie “famolo strano” hanno la parte esterna ‘regolare’ e quindi non lavabile e la parte interna (tenouchi) invece in sintetico staccabile e lavabile in lavatrice. (Prezzo non pervenuto)
Guanti sotto-kote
I guanti sotto-kote si mettono, ovviamente, sotto il kote. Sono in cotone, a froma di moffola o con le cinque dita e servono per assorbire il cotone ‘prima’ che arrivi sul kote. Ammesso che non sudiate eccessivamente potrebbe anche funzionare. Potrebbe. (dai 4 euro in su, in qualunque negozio online)