
Il 9 e 10 marzo 2019 si è svolto, presso il complesso sportivo Palaghiaccio Massari, il seminario del Sensei Miyato, 8^ Dan Kyoshi di Kendo nonché capo istruttore della Polizia Metropolitana di Osaka.
Numerosi kendoka provenienti da tutta Italia e anche oltre (c’erano amici dalla Francia, dalla Spagna e dalla Svizzera) sono accorsi per partecipare a questo importante evento della stagione di Kendo 18-19.
Il numero totale dei presenti si aggirava circa al centinaio di persone; bisogna fare davvero i complimenti a tutto lo Shubukan (il Kendo Club organizzatore del seminario) per aver gestito in modo impeccabile l’accoglienza e l’organizzazione dell’evento.
I punti affrontati nel seminario sostanzialmente sono stati i seguenti:
• L’importanza del non muovere la testa in base a chi abbiamo davanti e durante il momento in cui decidiamo di eseguire la nostra tecnica o contro tecnica. La testa deve rimanere ferma, devono muoversi solamente gli occhi del kendoka, che non deve mai distogliere lo sguardo dall’avversario. Bisogna guardare l’avversario attraverso il monomi, la parte del mengane più larga.
• Respirazione col naso. Si apre la bocca solo in occasione del kiai iniziale e quando si porta il colpo, seguendo i principi del ki ken tai ichi (sincronismo tra tecnica porta a segno, fumikomi e kiai).
• L’importanza della mano sinistra. Eseguire le tecniche con la mano sinistra è fondamentale per tutta una serie di motivi: si è più veloci, la tecnica viene eseguita nel modo più corretto, non si fa male all’avversario.
Quest’ultimo è un aspetto molto importante del Kendo e anche il Sensei Walter Pomero dello Shubukan ha voluto ribadire durante il discorso di fine seminario: un kendoka non deve fare male all’avversario. Se il colpo viene portato utilizzando la mano destra o mettendoci particolare forza non solo si rischia di fare male al nostro avversario, ma non si imparerà nulla. Quello non è Kendo. Ha sottolineato come purtroppo capiti di confrontarsi con kendoka che portano i colpi in modo errato e non stiamo parlando solo di principianti (che sono giustificati) ma anche di yudansha e addirittura qualche Sensei.
I seminari sono inoltre l’occasione per rivedere Amici kendoka, per stringere nuove amicizie e mangiare insieme qualcosa di buono, come la mitica bagna cauda, appuntamento ormai ricorrente di questo seminario.
